CODICE ETICO
«Studi Germanici» aderisce ai 16 principi di trasparenza e buona pratica nelle pubblicazioni scientifiche raccomandati dal Committee on Publication Ethics (https://publicationethics.
Direzione
Il direttore editoriale e il direttore responsabile sono concordemente investiti del compito di accettare o non accettare un lavoro proposto per la pubblicazione, acquisito il parere dei revisori e verificato l’orientamento dei componenti della direzione editoriale.
Il direttore editoriale e la direzione sottopongono a una verifica preliminare il lavoro presentato. Tale verifica è destinata ad accertare la congruenza del contributo rispetto alle strategie culturali della rivista e a fornire un primo riscontro della fedeltà del lavoro ai principi di buona pratica scientifica contenuti in questo codice. Il soddisfacimento di tali requisiti è la condizione perché il contributo sia avviato alla procedura di referaggio tra pari, che è svolta secondo il sistema del ‘doppio cieco’ (valutazione separata di un testo anonimo a opera di due revisori indipendenti tra loro). Se un articolo pubblicato contiene gravi difetti, la direzione si assume la responsabilità di correggere il documento in modo evidente e tempestivo.
Tutte le decisioni assunte dal direttore editoriale e dai componenti della direzione si basano esclusivamente sulla libera valutazione del merito scientifico, non vincolata da ragioni attinenti alla posizione accademica, al genere sessuale, all’orientamento religioso, alla provenienza nazionale e ad altre circostanze particolari legate all’identità del proponente.
Il direttore e la direzione editoriale si impegnano a individuare i revisori in ragione delle loro competenze scientifiche e stabiliscono con costoro un rapporto fiduciario garantito dalla riservatezza nell’uso delle fonti e nel trattamento di tutte le informazioni collegate allo svolgimento della procedura di revisione. In particolare, direzione e direzione editoriale si vincolano a non diffondere alcuna notizia che possa pregiudicare la serenità del revisore, a non rivelare dati concernenti autori e contributi se non strettamente necessari all’ordinato esercizio delle procedure di referaggio. Il direttore e la direzione editoriale si impegnano a non attribuire compiti di referaggio a revisori che, per quanto sia a loro conoscenza, abbiano rapporti di familiarità o di contiguità accademica con gli autori.
Il direttore acquisisce i pareri formulati dai revisori, informa l’autore circa il loro contenuto tutelando l’anonimato dei revisori e intraprende le azioni conseguenti, d’intesa con la direzione editoriale, invitando l’autore, ove opportuno, a disporre modifiche e interventi sul testo proposto per la pubblicazione. La direzione assume responsabilmente i risultati del referaggio, valorizzando la loro funzione nel processo decisionale e promuovendo il loro contributo alla formazione di un equilibrato convincimento circa l’esito della proposta di pubblicazione. La direzione si impegna a indagare su qualsiasi comportamento scorretto, sia esso intenzionale, frutto di noncuranza delle possibili conseguenze o negligenza dell’autore. Le segnalazioni di cattiva condotta possono essere fatte anche in forma anonima. Gli autori avranno la possibilità di rispondere a qualsiasi accusa di cattiva condotta. La direzione può ritenere necessario coinvolgere i datori di lavoro o gli enti finanziatori in casi di cattiva condotta grave. Nei casi meno gravi, come la pubblicazione ridondante, l’inganno sulla paternità del testo o la mancata dichiarazione di conflitto di interessi, la direzione rifiuterà formalmente il contributo e invierà una lettera di biasimo e di avvertimento sulla condotta futura.
Autore
L’autore si impegna a presentare alla rivista contributi originali, non contemporaneamente sottoposti in altre sedi a procedure di referaggio o pubblicazione, se non dietro esplicita dichiarazione di accordo da parte della direzione. Nel caso in cui il lavoro venga ripubblicato in un secondo momento, integralmente o in parte, su rivista, volume o sito web, l’autore è tenuto a informare la direzione e a registrarne il consenso, oltre che a indicare espressamente il luogo di prima pubblicazione. La precedente pubblicazione di un abstract in atti di convegno non preclude la presentazione per la pubblicazione; è tuttavia necessario darne piena comunicazione al momento della presentazione. La ripubblicazione di un articolo in un’altra lingua è accettabile, a condizione che la fonte originaria sia resa nota in modo chiaro e completo al momento della presentazione.
Nel sottoporre un lavoro, l’autore garantisce il rispetto dei principi di originalità, trasparenza e verificabilità che disciplinano il lavoro scientifico. In particolare, le fonti primarie e secondarie devono essere caratterizzate in modo inequivocabile mediante i sistemi grafici correnti e in accordo con le convenzioni editoriali adottate dalla rivista. L’incorporamento delle fonti e la loro discussione critica devono avvenire secondo modalità che non compromettano la proprietà intellettuale del lavoro, che è da riferire senza alcuna ambiguità alla persona dell’autore. Citazioni letterali e parafrasi devono essere distinte e connotate come tali, ciascuna secondo le rispettive modalità di uso comune nella comunità scientifica di riferimento. L’autore è tenuto ad applicare senza eccezioni le istruzioni fornite dalla rivista per la formattazione dei contributi, stabilendo preliminarmente con la redazione delle intese dove sia necessario discostarsi da tali istruzioni in ragione di esigenze specifiche.
L’autore si impegna a evidenziare nelle forme opportune il contributo prestato da altri soggetti implicati in fasi significative del processo di ricerca, di produzione o correzione del lavoro. Nel caso di coautori, la loro responsabilità deve essere segnalata alla direzione fin dalla proposta di pubblicazione e la loro partecipazione deve essere evidenziata con chiarezza, nonché, dove possibile, specificata in rapporto alla quota del lavoro che deve essere attribuita loro in modo esclusivo.
La direzione, al termine del processo di revisione, può segnalare all’autore l’esigenza di disporre interventi migliorativi conformi alle esigenze della rivista. In questa fase, direzione e autore si impegnano a collaborare nell’esclusivo interesse della buona qualità del lavoro, recependo rilievi e controargomentazioni in un’ottica di buon senso. Le relative decisioni spettano in ogni caso alla direzione.
Revisori
I revisori accettano di produrre un giudizio nel termine di tempo che la rivista prospetta perché sia garantito l’ordinato svolgimento di tutte le operazioni connesse alla produzione del testo a stampa. Deroghe alla scadenza concordata sono da segnalare con la massima tempestività possibile. La direzione si riserva di determinare una proroga ultimativa in modo che non sia di pregiudizio all’attività della rivista.
In comunità scientifiche di dimensioni circoscritte, non è improbabile che i revisori arrivino a dedurre l’identità dell’autore. I revisori si impegnano a non accettare o a rimettere incarichi per i quali sussistano conflitti di interesse legati all’esistenza di relazioni accademiche e professionali con l’autore così individuato e con soggetti coinvolti nella direzione e nell’organizzazione della rivista.
I revisori si impegnano a valutare il saggio proposto soltanto sulla base della sua conformità ai comuni criteri di buona qualità scientifica. Le valutazioni hanno il compito di garantire la qualità della rivista in uno spirito costruttivo. Non si tratta quindi di discutere nel merito tesi e metodologie, o di giudicare l’originalità degli esiti, ma di assicurare il rispetto di appropriati standard qualitativi. Se i revisori sospettano cattiva condotta da parte dell’autore sono invitati a scriverne in via confidenziale alla direzione. Pubblicabili sono contributi su argomenti di accertato rilievo scientifico che presentino una solida organizzazione del materiale, la conoscenza dello ‘stato dell’arte’, una metodologia applicata coerentemente, una capacità interpretativa e una chiarezza espositiva. È importante che i giudizi siano netti e senza sfumature, in modo da favorire le scelte della direzione.
Segnalazioni di testi fondamentali non considerati dall’autore devono essere accompagnati dall’indicazione completa della fonte corrispondente. Il medesimo dovere di dettagliata segnalazione sussiste nel caso in cui il revisore rilevi nel testo la presenza di citazioni o parafrasi non caratterizzate come tali.
I revisori si impegnano a trattare con riservatezza e discrezione il lavoro proposto e tutte le informazioni acquisite durante la procedura di referaggio. L’identità dell’autore, i contenuti della proposta di pubblicazione e i risultati del processo di revisione non devono essere divulgati fuori dal rapporto confidenziale con la direzione e non devono essere utilizzati per trarne un vantaggio personale.Il manoscritto inviato non deve essere conservato dal revisore, che non deve fare alcun uso delle argomentazioni e dei dati riportati nel contributo senza il permesso degli autori.
Ultimo aggiornamento 27 Aprile 2023 a cura di Luisa Giannandrea