a cura di Elisa D’Annibale
Una considerazione ragionata sulla politica culturale sviluppata dal fascismo deve necessariamente considerare le istituzioni create dal regime al fine di riorganizzare, sviluppare e controllare la scienza in Italia. La storia di quelle istituzioni offre una concreta misura dei modi in cui il fascismo diede forma alla propria idea della funzione che la ricerca nei diversi campi del sapere era destinata a svolgere in favore dell’avanzamento e della modernizzazione del paese; ma è una storia che si intreccia a quella delle grandi personalità che ad esse conferirono la loro impronta: basta ricordare, fra i tanti nomi possibili, quelli di Vito Volterra e Guglielmo Marconi al CNR o di Enrico Castelli all’Istituto per gli Studi Filosofici. Attraverso una serie ragionata di studi, presentati per la prima volta nel 2019 presso l’Istituto Italiano di Studi Germanici, il volume delinea le vicende delle accademie e degli istituti scientifici creati dal fascismo dalla loro nascita al dopoguerra, ricostruendo il complesso quadro di una realtà ancora, per molti versi, poco conosciuta.
Isbn: 978-88-95868-57-8
Roma 2021 pp. 383 € 30,00
Indice
- Elisa D’Annibale, Introduzione
pp. 7-15
Costruzione dell’ideologia e politica culturale
- Albertina Vittoria, Gli intellettuali «al servizio dello Stato»: il regime fascista e le istituzioni culturali
pp. 19-41 - Massimo Baioni, Il passato «con l’occhio del tempo che viviamo». Il fascismo, gli istituti storici e il caso del Risorgimento
pp. 43-60
Istituzioni accademiche e centri di ricerca
- Marco Ferrazzoli, Volterra e Marconi, presidenti CNR tra ragioni scientifiche e politiche
pp. 63-76 - Giovanni Paoloni, Il CNR e lo Stato corporativo: fascismo, ricerca scientifico-tecnologica e sviluppo economico tra realtà e rappresentazione
pp. 77-90 - Cecilia Castellani, L’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani e diretta da Giovanni Gentile. Qualche osservazione su un caso molto studiato
pp. 91-114
- Paola Cagiano de Azevedo, La Reale Accademia d’Italia: strategie culturali del fascismo
pp. 115-132 - Natascia Barrale, Autonomia culturale e subalternità politica. L’Istituto Italiano di Studi Germanici dal 1932 agli anni dell’epurazione
pp. 133-145 - Elisa D’Annibale, Nuovi documenti sul Petrarca Haus di Colonia: gli ultimi anni di attività (1937-1940)
pp. 147-164 - Davide Bondì, L’Istituto di Studi Filosofici (1939-1944). L’abile regia di Enrico Castelli
pp. 165-184 - Alice Crisanti, L’istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente nella politica culturale del fascismo (1933-1943)
pp. 185-210 - Federico Giona, Fare ricerca, divulgazione e propaganda nel regime fascista: l’ISPI di Milano (1933-1943)
pp. 211-232 - Enrico Alleva – Daniela Santucci, Edificazione e crescita dell’Istituto Superiore di Sanità: zanzare infette, solidarietà internazionale, ‘fascistissima’ sanità pubblica
pp. 233-248
Cultura popolare
- Laura Cerasi, Corporativismo e politica culturale. Partito, Sindacato, Università
pp. 251-275 - Margherita Angelini, Percorsi culturali del fascismo in provincia
pp. 277-304 - Rosalia Vittorini, Costruire per educare: dalla casa del balilla alla caserma
pp. 305-320
Media e spettacolo
- Simone Dotto – Peppino Ortoleva, Politiche del suono. Il fascismo e la formazione di una ‘coscienza’ tecnologica nazionale
pp. 323-335 - Raffaella Di Tizio, La nascita della Regia Accademia d’Arte Drammatica. Tra i progetti teatrali di Silvio d’Amico e la politica culturale del regime
pp. 337-357 - Elisa Guzzo Vaccarino, La danza come modo culturale della politica. L’Accademia Nazionale di Danza: vicende di una rivoluzione
pp. 359-378
Note biografiche delle autrici e degli autori
pp. 379-383