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Illuminatismo tra Germania e Italia nel tardo Settecento
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A cura di Marco Casu
Il semestre invernale 1934-1935, dedicato agli inni Germania e Il Reno, segna l’irrompere di Hölderlin (1770-1843) nel percorso filosofico di Heidegger (1889-1976), e in questo percorso segna al contempo una svolta. La poesia hölderliniana è qui assunta in termini di Stiftung, istituzione o fondazione, tanto della patria tedesca quanto anche dell’Essere stesso. Il Sein, la cui ri-problematizzazione è l’impronta di Heidegger sul Novecento, viene proposto in grafia arcaica (Seyn), e identificato con il Vaterland, con la ‘landa paterna’: Das Vaterland ist das Seyn selbst. Come leggere il rapporto tra Essere e patria? È la Germania La patria dell’Essere? Per rispondere a questa domanda occorre innanzitutto ripercorrere il cammino heideggeriano a partire dal suo avvio teologico, attraverso i primi corsi friburghesi (1919-1923), il confronto con Husserl e il dialogo con Paolo di Tarso, fino al peso del massiccio ebraico-cristiano nel progetto di Essere e tempo (1927). Ma occorre anche procedere oltre, lungo il sentiero tracciato dal dire hölderliniano, quel sentiero che può condurre ogni lingua e ogni terra (Land) ad un nuovo ma originario rapporto con la sacertà della Terra (Erde).
ISBN 978-88-95868-39-4
Roma, 2019 pp. 184 €20,00
Ultimo aggiornamento 24 Giugno 2021 a cura di Redazione IISG