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31 Gennaio 2023
«Osservatorio SICIT», 6/2022 (auf Deutsch)
6 Febbraio 2023
Responsabile: Luca Crescenzi
Coordinamento: Angelo Bolaffi, Aldo Venturelli
Realizzazione: Michela Cilenti, Elisa D’Annibale
Redazione: Ilaria Baldini, Luisa Giannandrea
Indice
- Editoriale «Osservatorio sullo Stato dell’Informazione e della Comunicazione Italo-Tedesca», p. 7
- Conflitto russo-ucraino (stampa tedesca), p. 9
- Politica interna tedesca. Scholz, guerra, riarmo e crisi energetica (stampa italiana), p. 13
- Politica interna italiana. Meloni, UE, immigrazione e Partito Democratico (stampa tedesca), p. 21
- Osservazioni generali. Economia (stampa italiana), p. 27
- Osservazioni generali. Economia e cultura (stampa tedesca), p. 37
EDITORIALE
OSSERVATORIO SULLO STATO DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE ITALO-TEDESCA
Dopo alcune settimane di polemiche determinate dal piano di aiuti a famiglie e imprese per 200 miliardi varato dal governo Scholz, comincia a circolare sui giornali italiani la consapevolezza che le quotazioni del gas sul mercato sono in drastico calo (-35%) in virtù di un inverno, fin qui, più ‘mite’ dell’usuale, ma anche grazie alla rapidità con cui la Germania si è dotata di due rigassificatori con i quali ha potuto drasticamente ridurre la sua dipendenza dalle forniture russe. Le polemiche, venate da un pathos europeistico insospettabile in un Paese dai tiepidi sentimenti continentali come l’Italia, si sono rivelate quantomeno poco meditate: di certo non era stato considerato il fatto che la messa in sicurezza dell’approvvigionamento e della spesa energetica in un Paese che, in quanto prima economia europea, contribuisce più di qualsiasi altro a determinare il prezzo del gas, ne avrebbe spinto al ribasso le quotazioni di mercato, come giustamente osservato da Fausta Chiesa sul «Corriere della Sera» del 18 gennaio. Come si può dedurre dalla rassegna seguente, tuttavia, l’emergere di questa consapevolezza non ha prodotto, sul piano quantitativo, neppure una frazione degli articoli dedicati invece, in precedenza, a stigmatizzare il solipsismo della Germania sul piano delle politiche energetiche. Verrebbe da osservare che la Germania diventa più interessante per i giornali italiani quando offre il fianco a qualche affondo critico, giusto o meno che sia.
Al contempo l’Italia è tornata ad essere per l’informazione in Germania una quantité négligeable. Dopo la fine del governo Draghi e la nascita dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni – che ha suscitato sulla stampa tedesca una breve fiammata di preoccupati articoli sui rischi di un governo di ‘estrema destra’ rivelatosi, invece, alla prova dei fatti, cauto e ‘continuista’ rispetto alle politiche economiche ed europee del predecessore – il calo di interesse è apparso notevole. Cessato l’allarme intorno alla svolta politica, scontata una parte della considerazione internazionale conquistata all’epoca di Draghi, l’Italia sembra essere tornata a suscitare un moderato interesse negli osservatori dell’area tedesca. Laddove una visione consolidata dei rischi connessi alle evoluzioni politiche di un Paese non trova una clamorosa smentita o una preoccupante conferma i motivi di interesse scemano rapidamente. Bisogna osservare peraltro che una notevole opera di autoflagellazione è stata messa in atto dalla stampa italiana dopo l’esplodere del Qatar-Gate in cui sono stati coinvolti alcuni esponenti politici italiani e la vicepresidente dell’Europarlamento greca.
Sarà interessante osservare, nei prossimi mesi, l’evoluzione della situazione in relazione a questo e ad altri eventi. La cattura di Matteo Messina Denaro, ad esempio, non sembra aver scaldato gli animi degli osservatori internazionali, nei quali sembra sempre prevalere l’idea che la criminalità organizzata sia una ‘questione interna’ italiana, che è opportuno osservare da debita distanza.
Luca Crescenzi
Ultimo aggiornamento 29 Marzo 2023 a cura di Ilaria Baldini