Articolato in nove fondi – due di carattere istituzionale, sette di carattere personale – ha una consistenza di circa duemiladuecento unità archivistiche. Nelle carte, che comprendono un arco cronologico dal 1863 al 2014, si intrecciano indissolubili temi istituzionali, scientifici e personali.
Istituto Italiano di Studi Germanici, Centro Thomas Mann, Giuseppe Gabetti, Paolo Chiarini, Max Koch, Alberto Spaini, Laura Farina Moschini, Lorenzo Gabetti, Giuseppe Chiarini: sono le tessere necessarie a continuare la composizione del mosaico del Novecento italiano ed europeo; a disegnare sempre meglio i rapporti tra studiosi, accademici, editori, politici; a dissipare l’equivoco eventuale sulla qualità dei rapporti tra la germanistica italiana e il regime nazista; ad approfondire il nesso che, nel secondo dopoguerra, avvicina alcuni germanisti al mondo culturale e politico della Germania est.
È un inizio perché l’Istituto è parte attiva nel reperire, custodire, ordinare e mettere a disposizione degli utenti le carte di altri studiosi, scrittori, editori e giornalisti la cui attività abbia avuto un legame stretto con il mondo germanico e nordico.