di Alberto Destro
Il soggiorno di Rilke a Roma dall’autunno 1903 alla fine di giugno 1904 non ha nelle biografie rilkiane neppure lontanamente il peso di altre esperienze legate a luoghi geografici, come la Russia o Parigi, o anche la brughiera di Worpswede o la Spagna.
In realtà, tuttavia, i mesi romani, poverissimi di eventi biograficamente rilevanti, segnano alcuni passaggi essenziali nella storia interiore del poeta, e precisamente l’avvio di una serie lunghissima di letture di autori di mistica a iniziare da Meister Eckhart e soprattutto la ‘scoperta’ di Kierkegaard: letture che lo accompagneranno per tutta la vita.
Sorprendentemente, la pur copiosissima critica rilkiana ha riservato un’attenzione molto limitata a queste frequentazioni, di cui sarebbe necessario invece costruire un quadro il più completo possibile, che possa aiutare a rendersi conto del modo estremamente personale nel quale Rilke si appropria da quei testi di ‘immagini’ che sovente sono costituite da frammenti di idee al di fuori di ogni preoccupazione di fedeltà alla fonte.
Isbn 978-88-95868-50-9
Roma, 2020 pp. 132 €18,00